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  Guardiagrele per integrazioni/correzioni : webmaster@comune.guardiagrele.ch.it
 
   
« Guardiagrele, la città di pietra, risplendeva al sereno di maggio. Un vento fresco agitava le erbe su le grondaie. Santa Maria Maggiore aveva per tutte le fenditure, dalla base al fastigio, certe pianticelle delicate, fiorite di fiori violetti, innumerevoli cosicche’ l’antichissimo Duomo sorgeva nell’aria cerulea tutto coperto di fiori marmorei e di fiori vivi. »
(Gabriele D'Annunzio ne Il trionfo della morte)

Guardiagrele (IPA: [ɡuardiaˈɡreːle][2];
Guardia Graelis in latino;
Uardiagrélë in dialetto guardiese)
è un comune italiano di 9.534 abitanti[3] della provincia di Chieti in Abruzzo. É sede del Parco Nazionale della Majella e della Comunità montana della Maielletta, nonchè annoverata tra i borghi più belli d'Italia [4].

Famosa per le produzioni artigianali, in particolare nella lavorazione dei metalli, oltre ad aver dato i natali all'orafo, incisore e pittore Nicola Gallucci, detto Nicola da Guardiagrele, ospita tutti gli anni dal 1° al 20 agosto la Mostra dell'Artigianato Artistico Abruzzese[5]. Fu il primo luogo, insieme ad Agnone, dove iniziò la produzione della presentosa, un gioiello femminile abruzzese generalmente in oro, indossato nelle occasioni di festa.

Piazza San Francesco

 

 

 

 

 

 

 

 
 
  Geografia fisica
 

Guardiagrele sorge nell'entroterra chietino, nella zona nord-occidentale della provincia. Si articola su un lungo promontorio adagiato sulle pendici orientali della Majella e delimitato su tre lati da ripidi crinali.

Risente di un'alta sismicità poichè si colloca in una zona in cui questi fenomeni sono da sempre stati molto intensi e frequenti. É infatti inserita tra i comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, per il quale subì lesioni ad alcune case, alla chiesa di San Nicola Greco e il crollo parziale del tetto di palazzo Mucci.

 
 

Il territorio ad ovest del centro abitato, verso la Majella, è composto da rocce calcaree, con aspri valloni e numerosi boschi. Andando verso il mare invece i rilievi diventano via via sempre più dolci.
Non vi scorrono fiumi di particolare rilevanza.I numerosi corsi d'acqua infatti sono per lo più torrenti provenienti dalla montagna, fra i quali vi sono il Dendalo e il Venna, che dopo un percorso lungo rispettivamente 22 e 24 km sfociano nel fiume Foro.

La residenza comunale si trova al un'altitudine di 576 m.s.l.m. L'altitudine minima è di 150 metri, quella massima di 1.750, con un'escursione altimetrica di 1.600 metri[7].

Fa parte della Comunità montana della Maielletta.

 
  Clima
 

Il clima di Guardiagrele è di tipo temperato fresco mediterraneo (classificazione di Köppen Csb) con influenze montane, dovute alla vicinanza al massiccio della Majella. La temperatura media annuale è di +14 °C, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +4,8 °C, quella del mese più caldo, agosto, è di +23,7 °C. Si noti come il fatto che il mese più caldo sia agosto, e non luglio, sia indice di un seasonal lag (vedi Seasonal lag) piuttosto elevato (più di un mese): ciò è dovuto alla vicinanza della costa adriatica e al fatto che la posizione collinare del paese permette una dispersione del calore minore di quella che si evidenzia in luoghi con altitudini simili ma più distanti dal mare (come ad esempio molti paesi dell'entroterra aquilano).

Gli inverni guardiesi sono solitamente freddi, talvolta rigidi. Come in tutte le regioni adriatiche, durante i mesi invernali sono frequenti gli afflussi di aria fredda (burian) proveniente dai Balcani, che possono portare le temperature sotto lo 0 °C (sebbene giornate intere con temperature sottozero siano relativamente rare); spesso in queste occasioni la concorrenza con afflussi di aria umida proveniente dall'Atlantico genera precipitazioni nevose anche molto abbondanti: leggendarie sono le nevicate del 1929 e del 1956, nonché l'inverno del 1985; negli ultimi anni si sono avute nevicate molto abbondanti - più di un metro in pochi giorni - nel gennaio del 1999 e nel gennaio del 2005. Almeno una decina di giorni di nevicata si verificano nella quasi totalità degli inverni, sebbene negli ultimi anni il clima tenda ad essere complessivamente più mite (in tutto l'inverno 2006-2007 ad esempio non si è avuto neanche un episodio di neve). Non sono rare belle giornate invernali, con cielo sereno e temperature miti (in alcuni casi persino 15-20 gradi) che possono protrarsi per alcuni giorni, di solito causate da afflussi di aria calda e secca (scirocco) da sud.

Le estati guardiesi sono calde ma non afose, e solitamente non si prolungano particolarmente. Va sottolineato che la differenza tra il clima degli ultimi anni e quello della prima metà del 1900 risulta particolarmente evidente d'estate: oggi non è quasi più valido il motto popolare, ben noto agli anziani, "San Dunat l'invern ha 'ntrat", "San Donato l'inverno è arrivato", con riferimento alla festività di San Donato, che cade il 7 agosto; le persone più avanti con gli anni infatti ricordano estati molto brevi, fresche e piovose, con serate spesso fredde, che oggi sono rare. Non sono tuttavia infrequenti, anche nei mesi più caldi, afflussi di aria fresca da nord-est, che mitigano la calura per qualche giorno. Più spesso si verificano ondate di caldo, con temperature massime che superano abbondantemente i 30 °C (più raramente persino i 40 °C) e minime sopra i 20 °C (talora vicine ai 30 °C).

Le stagioni intermedie, solitamente le più piovose, tendono ad essere miti, ma improvvise ondate di freddo o di caldo, con sbalzi talvolta anche di 20 gradi in pochi giorni, non sono rare né in primavera né in autunno.

Le precipitazioni, non troppo abbondanti anche a causa della presenza del massiccio della Majella che protegge il paese dalle perturbazioni provenienti da ovest, si aggirano intorno ai 1000 mm, e risultano concentrate maggiormente in primavera e in autunno. D'inverno è spesso la neve a farla da padrona, con una media di quasi 100 cm all'anno. D'estate si verificano soprattutto temporali pomeridiani e acquazzoni dovuti a perturbazioni di passaggio; non sono mancate però estati molto piovose.

L'escursione termica giornaliera a Guardiagrele non è particolarmente elevata, a causa della già citata posizione collinare del paese. L'escursione termica annua è anch'essa contenuta, tenuto conto della geografia del luogo. L'insolazione risulta ridotta dalla presenza della Majella, che soprattutto d'inverno sottrae più di un'ora di luce al paese, mentre d'estate sottrae poco più di un quarto d'ora di luce, poiché declina verso nord.

 
  Storia
 

Un primo insediamento, di epoca preromana si trovava ai piedi della collina dove ha sede il borgo attuale. Tale villaggio, conosciuto con il nome di Ælion (Aèlion, Αιλιον in greco antico) venne gradualmente abbandonato nel corso dei secoli a favore di una collocazione più salubre, ma soprattutto più sicura, sulla vicina collina. Il nome Guardiagrele deriva infatti dal latino Guardia Graelis, ovvero A guardia di Grele, dove Grele non è altro che l'evoluzione del nome del villaggio (da Ælion, poi Grælion, infine Grælis). Importante, a questo proposito, il contributo dei Longobardi, ai quali si deve la costruzione di parte della fortificazione che circondava il paese e della quale è rimasto il cosiddetto Torrione, una torre oggi diroccata posta nel punto più alto del perimetro delle antiche mura.

Importante per la storia del paese fu la figura di Nicola Gallucci, noto come Nicola da Guardiagrele, orafo, incisore e pittore, nato nel paese stesso nel 1385 e morto nel 1462. L'artista realizzò una Croce Processionale per la Chiesa di Santa Maria Maggiore, trafugata negli ottanta e solo in parte recuperata poiché divisa in pezzi dai ladri.

 
  Simboli
 

Lo stemma di Guardiagrele è descritto al comma 2 dell'articolo 4 dello statuto comunale di Guardiagrele, che recita:

« Lo stemma del Comune è come descritto dal Regio Decreto n.652 del 7 giugno 1943 e cioè è composto da un leone rampante che sorregge una bandiera a fondo granata, con di fronte un putto con in mano una foglia di colore verde su fondo celeste ricompresi in un scudo dorato sovrastato da una corona regia con sette piccole sfere sovrastanti e sotto il quale trovasi la scritta :"GUARDIA PLENA BONIS FERT ARDUA SIGNA LEONIS". »

 
 
  Architetture religiose
  Duomo di Santa Maria Maggiore
   

É la principale chiesa della città, interamente realizzata in pietra della Maiella.
Il primo edificio religioso realizzato in loco, risalente al XIII secolo, consisteva in una chiesa cimiteriale.
Per poterlo ampliare nei secoli successivi fu sopraelevato il presbiterio e realizzata una grande volta che scavalcava Via dei Cavalieri.
La facciata è occupata quasi interamente dal campanile quadrangolare, su cui è posto alla base un portale setiacuto nella prima metà del XV secolo, in stile gotico abruzzese.
L'interno, ad aula unica e rimaneggiato nel tempo è di stile barocco.

 

Nel portico settentrionale della collegiata vi è un affresco raffigurante una Madonna allattante il Bambino, contornata da decorazioni in stucchi policromi. Sotto il portico meridionale si trova invece un affresco di San Cristoforo, opera di Andrea Delitio del 1473.

Nell'aula che ospitava la chiesa prima della sopraelevazione si trova il museo del Duomo.

  Chiesa di San Rocco
 

San Rocco è parte integrante della collegiata di Santa Maria Maggiore, realizzata in seguito ai lavori di sopraelevazione del Settecento. L'interno a tre navate conserva arredamenti barocchi. Tra i vari dipinti vi è una Madonna del Latte di Nicola Ranieri, in fondo alla navata centrale. Sulla controfacciata sono appoggiati due archi gotici in pietra.

  Chiesa di San Francesco
 

Caratterizzata da una facciata a coronamento orizzontale, venne eretta nel 1276 dai francescani al posto della chiesetta di San Siro. Nel 1340 in nobiluomo locale Napoleone I Orsini donò ai frati le reliquie di San Nicola Greco. Il ricco portale gotico è attribuito alla scuola trecentesca di Nicola Mancino. Gli ex locali del convento francescano ospitano attualmente il Municipio comunale.

 
  Chiesa di San Nicola di Bari
 

É probabilmente la chiesa più antica della città. Venne infatti eretta nel IV secolo suoi resti di un tempio pagano dedicato a Giove. L'esterno e il campanile sono realizzati in muratura di pietrame, intonacato solo sulla facciata. Quest'ultima è occupata da un portale cinquecentesco, fiancheggiato da due leoni stilofori. L'interno è frutto dei rimaneggiamenti operati nel XVIII secolo.

  Convento dei Cappuccini
 
 

La sua fondazione risale al 1599, presso la cappella suburbana di Santa Maria del Popolo.
In quest'ultima vi è un monumentale altare ligneo a struttura tripartita, con un caratteristico timpano spezzato e quattro tele inserite nella struttura, tra cui la centrale Immacolata tra angeli e santi.
A fronteggiare il dipinto vi è un raffinato tabernacolo intarsiato in legno e avorio, terminante con una cupoletta a cipolla, opera di inizi Settecento dei marangoni, famosi intagliatori cappuccini.

Il piccolo chiostro del convento presenta al centro un pozzo in pietra della Maiella.

  Chiesa di Santa Maria del Carmine
 

L'aspetto con cui oggi è visibile l'edificio è frutto dei radicali interventi di ristrutturazione operati agli inizi del Novecento, che hanno riguardato i resti dell'antico convento celestiniano.
Non sembra sia stata interessata dalle nuove correnti novecentesche, fatta eccezione per gli elementi di gusto liberty nelle decorazioni della facciata e del prospetto in via Modesto Della Porta.

All'interno è conservato un ciclo di dipinti di Fernando Palmerio, le Storie della Vergine Addolorata e di San Celestino, ai lati e sul soffitto della navata, oltre che sulla cupola e ai lati dell'edicola centrale del presbiterio.

 
  Chiesa di Santa Chiara
 

Originariamente era annessa ad un convento delle clarisse, fondato secondo la tradizione nel 1220. Lo storico locale Giuseppe Iezzi testimonia che i ruderi di tale edificio erano visibili fino agli anni trenta. Nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi, fino a giungere all'attuale aspetto barocco.

La facciata non si distingue per particolari elementi, fatta eccezione per il portale del 1927. L'interno, a navata unica, presenta ricche decorazioni in stucco di gusto settecentesco. Oltre all'altare maggiore vi sono due altari laterali, un pulpito intagliato e un crocifisso, entrambi in legno, riconducibili al periodo della ristrutturazione tardobarocca. Al XVIII e XIX secolo risalgono anche le tele sulle pareti, quali la Natività di Nicola Ranieri e la Pietà di Donato Teodoro, autore anche del dipinto sulla volta raffigurante la Caduta degli Angeli ribelli.

 
 
  Musei
  Museo Civico · conserva marmi e decorazioni architettoniche da varie chiese locali
  Museo del Costume e della Tradizione della Nostra Gente
  Museo del Duomo
  Museo Archeologico
  Museo dell'Artigianato Artistico Abruzzese
 
  Siti Archeologici ed architetture militari
  · Comino, trattasi di una necropoli che si trova in località Comino.
· Il borgo fortificato.
  Il borgo di Guardiagrele è ricco di architetture civili e religiose ed è caratterizzato da una conformazione di borgo fortificato. Il perimetro cella cerchia muraria è ancora rintracciabile.
Delle ipotesi citano che il borgo fortificato abbia avuto origine da un originario centro longobardo nel luogo ove si conservano i resti della "Torre di Graele e dove una tradizione vuole che esistesse il centro di Graelis.

A partire tra il XI secolo fino al XIII secolo, in epoca normanna, la città si estese a settentrione fino a Via San Giacomo. Sul finire del XIII secolo, nel dominio dei conti di Palearia il borgo decadde.

Tuttavia il declino si stabilizzò nel XIX secolo fino a quando nel XVII secolo l'espansione edilizia non segnò definitivamente il declino, in questo periodo, nel 1844 venne costruita una rampa che collegava l'abitato con la via Marrucina, altri interventi di espansione urbana videro l'abbattimento di molte torri del borgo fortificato e di molti tratti delle mura tra cui la torre posta a sud-est. Alcune delle torri rimaste sono:
  Torre Orsini.
Risale al X-XI secolo nell'epoca delle invasione dei Saraceni e degli Ungari. Costituisce l'antico presidio militare longobardo.

È a pianta quadrata con mura spesse 80 cm. ed è priva di copertura, attualmente risulta diroccata. Ha un'apertura alla base ed una finestra sul lato opposto.
  Torre San Pietro.
Nei suoi pressi vi sono dei ruderi delle antiche mura ed un arco a sesto acuto che, verosimilmente sono riferibili alla prima cerchia muraria che partiva da Via San Giacomo per fare tutto il percorso murario.

La torre è a pianta quadrangolare. Ha delle mura molto spesse e delle pietre angolari. L'ingresso è costituito da un portale in pietra riconducibile al XV secolo.
  Torre di cinta circolare detta Torre Adriana,
sita presso Porta San Giovanni.
 
  Cultura
 

Patrono del paese è San Donato, insieme con Sant'Emidio; il periodo delle feste patronali va dal 6 all'8 agosto.

Compatrono della città è San Nicola Greco, monaco basiliano e archimandrita di un gruppo di monaci partiti dalla Calabria all'inizio dell'XI secolo per fuggire dall'invasione saracena. Il 7 agosto 1338 il corpo di San Nicola Greco venne traslato nella attuale chiesa di San Francesco (XIV secolo). La festa viene celebrata la terza domenica di maggio.

Ancora oggi, nel paese è viva la tradizione pasticciera (con i Tre monti o Sise delle monache) come quella secolare della lavorazione artistica del ferro battuto. La lavorazione del rame risente di un drastico calo di artigiani ed è quasi completamente scomparsa. A partire dal 1970 nella città si tiene ogni anno, nel periodo dal 1 al 20 agosto, la Mostra dell'Artigianato Artistico Abruzzese.

Dopo la morte di Carlo III di Napoli nel 1386, salì sul trono del Regno di Napoli a 10 anni il figlio Ladislao. Questa successione suscitò molte polemiche che divisero il regno in due fazioni: quelli favorevoli alla successione di Ladislao I di Napoli e quelli che volevano al trono Luigi II D'Angiò, che nel 1389 conquistò Napoli. L'Abruzzo però si schierò dalla parte di Ladislao che rispose concedendo a Guardiagrele la zecca (il famoso bolognino d'argento). Durante questa fase di instabilità venne minacciata di chiusura la zecca a l'Aquila. Lo scontro si concluse con la vittoria di Ladislao che morì nel 1414 e gli successe la sorella Giovanna II di Napoli.

  Personalità legate a Guardiagrele
 
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Andrea Bafile, Monticchio di Bagno (L'Aquila, 1878 - Basso Piave, 11 marzo 1918), militare italiano, tenente di vascello della Regia Marina, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
 
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Francesco Auriti, (Guardiagrele, 1822 - Roma, 1896), magistrato
 
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Giacinto Auriti, (Guardiagrele, 1926 - Roma, 11 agosto 2006), professore universitario e monetarista; promosse ed introdusse nel 2000 a Guardiagrele una moneta parallela a quella in corso, il "SIMEC". L'esperimento, che voleva verificare le teorie di Auriti sul cosiddetto "valore indotto" della moneta, durò fino alla fine dell'estate del 2000
 
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Guido Cristini, presidente del Tribunale Speciale Fascista tra il 1928 ed il 1932
 
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Nicola da Guardiagrele, conosciuto anche come Nicola Gallucci o Nicola di Andrea di Pasquale (Guardiagrele, 1385 - ?, 1462 circa); noto per alcuni lavori di scultura (come ad esempio l'"Incoronazione della Vergine" nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Guardiagrele) e di alta oreficeria (come il Paliotto di Teramo esposto nel Duomo di Teramo, la Croce Processionale conservata nella Chiesa di Santa Maria Maggiore), alcuni dei quali visibili nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma (Croce Processionale), nella Galleria degli Uffizi a Firenze (Madonna dell'umiltà, dipinto)
 
·
Gabriele d'Annunzio (Pescara, 1863 – Gardone Riviera, 1938); il poeta cita Guardiagrele nel suo romanzo Il trionfo della morte e dà al suo protagonista, Giorgio Aurispa, origini guardiesi.
 
·
Basilio Cascella e Tommaso Cascella, nati nella seconda metà dell'ottocento rispettivamente a Pescara e Ortona; realizzatori delle decorazioni del sacrario di Andrea Bafile, eroe della Prima guerra mondiale, situato all'interno di una grotta scavata nella Majella nella frazione di Bocca di Valle
 
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Francesco Maria De Benedictis, (Guardiagrele, 1800 - ?), pittore
 
·
Modesto Della Porta, (Guardiagrele, 1885 - Guardiagrele, 1938), poeta
 
·
Andrea Delitio (secondo il sito ufficiale di Guardiagrele è nato verosimilmente a Guardiagrele[12]).
 
·
Niccolò Ranieri, (Guardiagrele, 1749 - ?, 1850), pittore
 
·
Morgan De Sanctis, (Guardiagrele, 1977), calciatore italiano
 
·
Gianluca Colonnello, (Guardiagrele, 1973), calciatore italiano
 
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Oliviero Dinelli, (Guardiagrele, 1947), doppiatore italiano
 
  Evoluzione demografica
 
 
  Infrastrutture e trasporti
 
 
  Sport
 

La squadra di calcio locale è la Associazione Sportiva Dilettantistica Guardiagrele, i cui colori sociali sono il granata ed il blu.
Il più grande gruppo di ultras guardiesi si chiama Gioventù Granata e i rivali storici di quest'ultimi sono i Rebels di Casoli.
Nelle partite casalinghe gioca al campo Tino Primavera (2000 posti).
Importante per i granata fu il campionato di Eccellenza abruzzese 2003/2004 in cui la squadra arrivò prima in classifica insieme alla Renato Curi Angolana a 62 punti.
Nello spareggio allo stadio Angelini (Chieti) i guardiesi superano gli avversari per 6-5 ai rigori accedendo in serie D.
L'anno dopo, inserita nel girone H, arriva penultima con soli 28 punti e torna nell'Eccellenza regionale.
Nella stagione '05/'06 i granata terminano alla quindicesima posizione (su 18), ma si salvano ai play-out contro l'Amiternina (2-2/4-1).
Il Guardiagrele conclude nono il campionato successivo, mentre nel 2007/2008 termina penultima andando ai play-out con Hatria, che riesce però a battere (1-0/0-0).
Nella stagione '08/'09 i granata finiscono sedicesimi in campionato e questa volta vanno ai play-out contro il Vis Teate Ripa Teatina.
Retrocedono in Promozione dopo le sconfitte col Vis Teate Ripa Teatina per 1-0 e 4-2.
A metà luglio 2009 arriva il ripescaggio in Eccellenza con un cambio ai vertici societari.
La squadra di pallavolo è rappresentata dalla Cordigeri Volley, che partecipa annualmente ai campionati giovanili (under 16, under 14, under 18 femminile e under 14 maschile) e ai campionati provinciali (prima e seconda divisione).
Nella stagione 2004-2005 la squadra ha giocato in serie D, per poi subire nuovamente la retrocessione in prima divisione, dove attualmente gioca.

 
 
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